Caro D,
spesso in questi anni hai tentato di portarmi con te. Mi hai provocata, mi hai appannato la vista e reso la mente poco lucida. Mi hai sempre offerto mille opportunità, mille occasioni per dimostrarmi quanto fossi debole, a differenza di come la pensavano tutti. Hai cercato di convincermi che non valgo nulla, che sono stupida e spesso immatura. Hai fatto di tutto pur di mettermi nei casini, e spesso, te ne devo dare atto, ci sei riuscito con gran successo. Hai sempre approfittato dei miei momenti di debolezza per portarmi sul tuo sentiero, e spesso ti ho seguito poiché era in discesa e tu mi portavi in braccio. Era facile e potrebbe esserlo ancora. Per tua sfortuna, a differenza di quel che vuoi farmi credere, sono testarda e riesco perciò a tenerti testa. Grazie a questo mio difetto molte volte non ho ascoltato la tua voce e ho preferito fare di testa mia.
Caro D. ,
spesso in questi anni hai tentato di portarmi con te. Mi hai tentata, mi hai appannato la vista e reso la mente poco lucida.
Mi hai sempre offerto mille opportunità, mille occasioni per dimostrarmi quanto fossi sottomessa. Hai cercato di mettermi i piedi in testa, di farmi credere che non posso pensare con la mia testa e soprattutto che non ho bisogno di tutto questo. Hai fatto di tutto pur di appropriarti della mia intelligenza, e spesso, te ne devo dare atto, ci sei riuscito con gran successo. Hai sempre approfittato dei miei momenti di debolezza per portarmi sul tuo sentiero, e spesso ti ho seguito poiché era in discesa e tu mi portavi in groppa. Era facile e potrebbe esserlo ancora. Per tua sfortuna, a differenza di quel che vuoi farmi credere, sono intelligente e riesco perciò a non ammalarmi del tuo virus. Grazie a questa mia caratteristica molte volte non ho ascoltato la tua voce e ho preferito fare di testa mia.
Cara C,
D e D ci provavano, ma grazie a te non hanno mai avuto nulla da me. Le volte che mi lasciavo andare e li seguivo tu venivi a prendermi e riaccendevi in me la voglia di fare, di pensare, di vivere. Con te è sempre stata un sentiero in salita, sotto una pioggia torrenziale, con rumori assordanti nelle orecchie, pesi scomodi da portare con me e mai nessuno che mi desse una mano. Era straziante ma almeno riuscivo a restare … Pura.
Ora che non ci sei mi sento come su una corda, sospesa sul nulla. Da un lato D e dall’altro D. Devo scegliere. Ma non ho più la mia testardaggine, né la mia intelligenza. Ho la vista appannata dal dolore e la mente offuscata dalla quotidianità.
Eri la mia forza ed il mio asso nella manica quando non sapevo che carte giocare, oppure quando mi accorgevo che l’altro giocatore stava barando. Adesso che non ci sei devo trovare un modo per sfuggire alla finzione e ritornare su quel sentiero tortuoso.
Ma … sinceramente … Non mi sento all’altezza di scegliere.
Perciò resterò qui. Sospesa. Aspettando che tu mi prenda per mano e mi riporti sulla nostra strada.
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